Zodiac Open 5.5, un battello multifunzione

Un battello grintoso e dal look moderno. Versatilità del layout di coperta, ergonomia e prestazioni sono tra i suoi punti di forza. Con un fuoribordo Yamaha da 130 cv ha superato i 38 nodi di velocità massima

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Con il nuovo Open 5.5 Zodiac aggredisce il mercato con un modello semi rigido dal design deciso, lungo 5,4 metri e largo 2,5 e capace di montare un fuoribordo con potenza massima di 130 cavalli. Un battello "furbo", e lo diciamo in senso positivo, perché estremamente versatile. Il cantiere ha infatti progettato una piattaforma di partenza, il gommone nella sua versione di base, e una ricchissima serie di accessori che sono scelti in base all'uso che ogni armatore ne vuol fare.
​Ecco così che l'Open 5.5 diventa un mezzo ideale per pescare, oppure praticare sport d'acqua, fare sub, esplorare, essere usato come tender o semplicemente per godersi il mare e il sole. Accessori ben studiati quanto a funzionalità, robustezza ed ergonomia. L'anima Zodiac, pioniere del mondo dei gommoni, è intatta e l'abbiamo apprezzata. Il mezzo vuole essere serio, pratico e agli orpelli preferisce la sostanza. E anche la giornata di prova è stata seria e sostanziosa. Possiamo definirla un piccolo raid con dieci esemplari (tutti accessoriati in modo diverso) dell'Open 5.5 in navigazione tra le isole bretoni. Durante la giornata lo abbiamo messo alla prova prima con mare piatto e poi, nel pomeriggio, con onda (alta fino a 70 cm) e vento.
Il nostro Open 5.5 montava un fuoribordo quattro tempi Yamaha da 130 cavalli, era attrezzato per gli sport d'acqua (con roll bar/asta per gli sci con punto di tiro alto ideale per il wakeborard, plancette di poppa), T-Top, prua trasformabile in prendisole, tubolari in strongan (in alternativa possono essere in hypalon-neoprene) e pavimento in Eva, materiale fantastico quanto a grip e comfort.
Usciti in mare abbiamo subito testato le velocità: buona la massima, con 5 persone a bordo, che è stata di 38,4 nodi a 6.400 giri motore, con trim su e sfruttando l'ondina a favore. Discreti i dati di accelerazione, in 6,7 secondi il battello è uscito dall'acqua raggiungendo la planata. La nuova carena a V profonda (non è stata ripresa da quella del Pro 5.5) si è comportata egregiamente con il mare formato del pomeriggio. Ha sfoggiato una grande sicurezza anche alla massima velocità, nonostante alcuni "decolli", buona la tenuta e inevitabile qualche impatto, considerato che il mare era disordinato con corrente di marea contraria alla direzione del vento. Durante la virata o manovre brusche ha sempre mantenuto una notevole stabilità di rotta.
Ci è piaciuta l'attenzione all'ergonomia in coperta, le sedute di poppa sono profonde e lo schienale, come per quello alla posizione di comando, chiude alle estremità in modo confortevole e sicuro, i tientibene e i punti di appoggio sono numerosi e sovradimensionati e a bordo ci si muove bene e senza ostacoli, dettaglio importante e affatto scontato su un gommone lungo 5,4 metri. Altro punto di forza è la capacità di stivaggio, in particolare nel gavone a prua della consolle di guida che è lungo e profondo (entra perfino la tavola per il kite surf).
La presentazione dell'Open 5.5 è stata anche l'occasione per fare il punto sulla situazione in Zodiac, tre anni dopo l'ingresso della nuova proprietà che l'ha salvato dalla bancarotta. «Ora il gruppo – ha dichiarato Dominique Heber-Suffrin, Ceo di Zodiac Nautic Group – ha i conti in ordine, finanziariamente parlando, e può iniziare a fare profitti. E in questo campo l'unico modo per fare profitti è innovando. L’Open 5.5 esprime pienamente il dna di Zodiac e la sua modularità rende il suo concept unico, uguale a nessuno nel mercato, in linea con il suo slogan: Keep Exploring».
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