Astus 22.5 prova in mare: come va, pregi e difetti

Disegnato da Van Peteghem e Lauriot Prevost, il nuovo Astus 22.5 è il mezzo ideale per crociere sportive. Si distingue per l’equilibrio fra prestazioni, comfort, sicurezza e semplicità di utilizzo. La sua larghezza varia da 4,90 metri ad appena 2,49 ed è così trasportabile su carrello. Sottocoperta ha un letto a due posti, due cuccette, wc chimico

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A Brech, in Francia, a metà strada fra Brest e La Rochelle si trova il cantiere Astusboats, una realtà nata nel 2004 e che ad oggi ha prodotto più di 500 piccoli trimarani a vela. Il fondatore Jean-Hubert Pommois, fin dall’inizio della sua attività di costruttore, ha realizzato barche a vela con l’obbiettivo che fossero performanti, utilizzabili anche in solitario, facilmente trasportabili e dai bassi costi operativi e di manutenzione.

La prima barca nata sotto questi auspici fu l’Astus 20.1, un trimarano semplice e veloce che dimostrò grandi qualità nautiche e funzionali. Da allora il cantiere è cresciuto, introducendo nuovi modelli fino ad arrivare all’attuale terza generazione che comprende quattro trimarani da 14 a 22 piedi. Siamo andati a La Rochelle per navigare sull’Astus 22.5, la più recente delle proposte del cantiere nata sotto la guida progettuale dello studio di Van Peteghem e Lauriot Prevost.

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Trimarano semplice e veloce

L’Astus 22.5 è un trimarano la cui semplicità funzionale ed estetica cela un progetto moderno e ben pensato. Spiccano le forme di carena con prue rovesce, lo scafo centrale ha larghi pattini laterali che si estendono appena sopra il galleggiamento la cui funzione è di aumentare lo spazio vivibile interno e deflettere l’acqua quando si naviga veloci. Gli scarponi laterali hanno un volume importante, di oltre 1,1 metri cubi ciascuno, tale da offrire un raddrizzamento elevato e da consentire un importante stivaggio compartimentato e raggiungibile da oblò stagni.
Si tratta di un trimarano veloce grazie a linee d’acqua ben ottimizzate che uniscono un piano velico dalle giuste dimensioni, appendici efficienti e un peso inferiore a 700 kg grazie alla costruzione in infusione. Il risultato è un multiscafo equilibrato fra prestazioni, comfort, sicurezza e semplicità di utilizzo. Una delle sue grandi qualità è la rapidità con cui si può armare e disarmare e, soprattutto, la semplicità con cui si possono chiudere o aprire gli scafi laterali: un sistema semplice e sicuro, telescopico, che impiega strutture tubolari ben dimensionate e che richiede poco più di una decina di minuti anche a chi non è avvezzo alla manovra. Il tutto si traduce nella possibilità di ridurre la larghezza totale ad una dimensione di poco inferiore a quella massima carrellabile di 2,5 metri. Non mancano soluzioni tanto interessanti quanto uniche, come per esempio il cinematismo della timoneria a barra, ben fatto e dall’azionamento progressivo: al massimo angolo della barra di circa 30°corrisponde una rotazione della pala del timone di 45°. Lo scopo principale, oltre ad aumentare la reattività ai comandi è poter avere una barra lunga e gestibile all’interno dello stretto pozzetto.


Intelligente quanto insolita la soluzione di posizionare la deriva pivotante dello scafo centrale disassata a sinistra in modo da lasciare libero il passaggio davanti alla discesa. La movimentazione della pala è semplice e intuitiva, tramite cime di comando riportate in pozzetto. Con la stessa semplicità si alza e si abbassa la pala del timone, senza mai dover uscire dal pozzetto. Interessante la possibilità di optare per la soluzione con foil integrati nei galleggianti per aumentare momento raddrizzante e prestazioni.


Il pozzetto, stretto e lungo, è protetto da alti paramare e vi sono riportate tutte le manovre. Ci sono due winch posizionati ai lati del tambuccio e altri due winch, in opzione, sulle mastre del pozzetto per le scotte del gennaker o dell’A0. Lo scafo centrale offre volumi per un letto a due posti a prua e due cuccette a poppa, c’è spazio per un wc chimico, un fornelletto da campeggio e un piccolo lavabo, il tutto sufficiente per una sportiva crociera di più giorni. Non mancano tasche laterali, mensole ai piedi del tambuccio e un buon volume di stivaggio sotto la cuccetta di poppa di dritta. L’altezza interna sotto la tughetta finestrata è sufficiente a muoversi con una certa disinvoltura.

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In navigazione

Come ci si aspetta da un multiscafo di poco meno di 700 chilogrammi di peso, l’Astus 22.5 è veloce e non è per nulla complicato superare velocità a due cifre. Quello che invece colpisce è la qualità con cui naviga, mantenendo un beccheggio contenuto, rimanendo sempre controllabile anche quando si tende ad esagerare. Contrariamente a quanto accade con alcuni dei concorrenti, le virate si fanno in modo naturale, quasi come si fosse su un monoscafo, non bisogna mettere il fiocco a collo e con un po’ di perizia si riesce a mantenere un buon abbrivio fra una mura e l’altra.


Grazie alla profonda deriva e una leggera e piacevole tendenza orziera, si bolina bene, con un eccellente angolo al vento, e ci si muove anche con i quattro nodi d’aria che hanno accompagnato la prima parte della nostra uscita.


Il vero divertimento, però, comincia appena l’aria supera i dieci nodi e si apre il gennaker murato sul bompresso amovibile: l’Astus 22.5 sembra voler decollare e corre stabile, sempre facilmente controllabile e ci sono bastati una dozzina di nodi d’aria per superare i sedici nodi di velocità senza quasi accorgercene.

SCHEDA TECNICA

Lunghezza f.t. m 8,30
Lunghezza al gall. m 6,95
Lunghezza scafo m 6,95
Larghezza m 4,90/2,49
Pescaggio m 1,40/0,34
Dislocamento a vuoto kg 650
Serbatoio acqua n.d.
Serbatoio carburante n.d.
Superficie velica bolina mq 30
Motore (optional) fuoribordo
Omologazione CE categoria C/5 - D/7
Progetto VPLP Design

Prezzo listino da 45.666 euro IVA esclusa, versione base senza motore

CANTIERE

Astusboats, Le Cranic, Brech (Francia)

contact@astusboats.comwww.astusboats.com

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